Ricette
Graffe siciliane
Morbide, profumate e ricoperte di zucchero, le graffe siciliane sono un must della colazione. Ecco come si preparano!
Oggi andiamo alla scoperta di un dolce che non manca mai nelle vetrine di bar e pasticcerie siciliane. Le graffe, talvolta chiamate graffette, hanno un impasto soffice e profumato che viene fritto nell’olio e poi ripassato nello zucchero. Le graffe siciliane più famose sono quelle catanesi e la forma può essere sia a fiocco che a ciambella.
Devono il loro nome all’influenza della lingua austriaca, in particolare al termine krapfen che, guarda caso, indica proprio un dolce simile. La preparazione ricalca i passaggi di un qualunque lievitato e non nasconde particolari insidie. Vediamo quindi tutti i passaggi nel dettaglio.
Ingredienti
Per le graffe siciliane
- Farina 00 – 250 g
- Farina Manitoba – 250 g
- Zucchero semolato – 80 g
- Latte intero (o acqua) – 200 ml
- Uova – 2
- Burro – 70 g
- Arancia Bio – 1
- Vanillina – 1 bustina
- Lievito di birra fresco – 10 g
- Sale fino – 8 g
Per friggere
- Olio di semi – q.b.
Per completare
- Zucchero semolato – q.b.
Preparazione
Come preparare la ricetta delle graffe siciliane
Per prima cosa intiepidite il latte (o l’acqua) e fatevi sciogliere il lievito.
In una ciotola riunite le due farine, lo zucchero, la vanillina, la scorza grattugiata dell’arancia e date una mescolata veloce. Versate a filo il latte e iniziate a impastare con un cucchiaio.
Incorporate quindi le uova e lavorate il tutto fino a che l’impasto non comincerà a prendere consistenza. Volendo potete svolgere tutti i passaggi in una planetaria munita di gancio a foglia.
Ora non resta che incorporare il burro a temperatura ambiente un pezzetto alla volta, facendolo assorbire via via.
Mettete il tutto a lievitare in una ciotola oliata o imburrata fino al raddoppio. Ci vorranno circa 2-3 ore.
A questo punto ricavate delle porzioni di impasto da 70 g l’una e lavoratele sulla spianatoia in modo da ottenere un filoncino lungo circa 30 cm. Chiudetelo sfalsando i due estremi in modo da ottenere una sorta di fiocco e rimettete a lievitare su una teglia rivestita di carta forno per 30 minuti.
In una padella scaldate abbondante olio di semi fino a una temperatura di circa 160°C. Friggete le graffe una o due per volta per non abbassare eccessivamente la temperatura dell’olio e, quando risulteranno ben gonfie e dorate, scolatele con una schiumarola e passatele su carta assorbente. Mentre sono ancora calde rotolatele nello zucchero semolato e servite.
Vi lasciamo anche un breve video dove potete vedere con esattezza come dare alle graffe siciliane la loro caratteristica forma.
Di questa ricetta esistono diverse varianti. C’è chi per esempio non usa le uova e chi sostituisce il burro con l’olio o lo strutto. In tutti i casi, l’importante è avere un impasto ben lievitato, friggerlo alla giusta temperatura.
I più attenti avranno poi notato delle somiglianze con le graffe napoletane ma attenzione a non confonderle!
Graffe con ricotta
Le graffe trapanesi sono una variante della ricetta proposta che prevede un ripieno a base di ricotta e gocce di cioccolato. Sebbene Trapani sia in Sicilia infatti, nella città il dolce viene preparato con un impasto simile a cui però si dà la forma di una pallina. Dopo la lievitazione si procede alla frittura e al taglio.
Se desiderate, potete prepararne qualcuno seguendo questa ricetta alternativa. Per il ripieno mescolate 250 g di ricotta, 50 g di zucchero e 50 g di gocce di cioccolato. Farcite in maniera abbondante proprio come si è soliti fare con dolci simili (esempio i maritozzi).
Conservazione
Le graffe si mantengono in un sacchetto di carta per un paio di giorni anche se, come tutti i fritti, sono più buone appena fatte.