Ricette
Arrosticini abruzzesi

Gli arrosticini sono un cibo da strada tipico dell’Abruzzo. Questi spiedini di carne ovina vengono serviti in mazzi e accompagnati con pane abbrustolito.
Gli arrosticini sono un piatto tipico abruzzese. La forma ricorda quella dello spiedino e si preparano tagliando a tocchetti di circa un centimetro pezzi di carne ovina o di castrato. Ciò che però fa la differenza tra un arrosticino e un altro non è solo la carne. La griglia per arrosticini permette di cuocere in modo uniforme questi piccoli spiedini di carne ovina. Inoltre, la brace conferirà al piatto il suo caratteristico aroma.
A cottura ultimata vengono conditi con abbondante sale e pepe e serviti in mazzi avvolti in carta stagnola (una porzione è formata solitamente da 20 arrosticini) rendendo questo piatto uno degli street food per eccellenza della regione. L’unico accompagnamento lecito è una fetta di pane abbrustolito, condita con olio Extravergine di Oliva.
Ingredienti
Per gli arrosticini
- Carne ovina – 600 g
- Olio extravergine di oliva – q.b.
- Rosmarino – 1 rametto
- Sale fino – q.b.
- Pepe – q.b.
Preparazione
Arrosticini abruzzesi
Come prima cosa procuratevi della carne ovina, di montone, pecora o castrato e tagliatela a cubetti di un centimetro senza preoccuparvi di essere troppo precisi: è questa la differenza tra un arrosticino industriale e uno casereccio.
Infilzateli quindi negli spiedini, alternando pezzetti di carne grassa ad altri di carne magra fino a formare una fila di circa 20 cm.
Mettete gli spiedini in una terrina con dei rametti di rosmarino e un abbondante giro d’olio. Massaggiate la carne con l’olio e lasciate marinare per circa 30-40 minuti. In alternativa potete intingere il rosmarino nell’olio e spennellare gli arrosticini in cottura.
Ora cuocete gli arrosticini sulla griglia un minuto per lato. Se avete l’apposita griglia con la brace meglio ancora.
A cottura ultimata condite con abbondante sale e pepe e servite gli arrosticini a piacere con una fetta di pane abbrustolita sulla medesima griglia. Ci raccomandiamo: vanno mangiati rigorosamente con le mani, niente coltello e forchetta!
Per gli abruzzesi quanto stiamo per dirvi potrebbe suonare come un’eresia ma si sa, ormai siamo tutti di corsa e la praticità vince (quasi) sempre sulla tradizione. Per questo abbiamo sperimentato anche gli arrosticini in friggitrice ad aria.
Conservazione
Consigliamo di consumare al momento la carne, al massimo potete riporla in frigo per mezza giornata, ma visto la tipologia di animale utilizzato potrebbe diventare molto secca e poco appetibile. Potete conservare in freezer gli spiedini ancora non marinati e cotti.
Origine e storia
Inseriti tra i Prodotti Agroalimentari tradizionali italiani dal Ministero delle Politiche Agricole, nascono attorno agli anni ’30 del secolo scorso dall’esigenza di consumare la carne di pecora più dura e i tagli meno pregiati. A realizzarli per la prima volta furono dei pastori della zona della Piana del Voltigno e sono quindi il frutto della tradizione pastorale della regione.
Originariamente preparati sulla brace, ora per la cottura degli arrosticini si utilizza una griglia particolare che permette alle due estremità dello spiedo di non entrare a contatto con il fuoco. In questo modo sono più semplici sia da girare in cottura che da gustare in un secondo tempo. La griglia, a seconda delle zone, prende nomi diversi: fornacella, furnacella, rustillire, canala o canalina.
Lo stecco degli spiedini invece, in dialetto locale viene chiamato li cippe oppure li cippitill e in origine era costituito da un fascio di erba secca che cresceva lungo le rive del fiume Pescara.
Una preparazione simile è diffusa anche il Liguria con il nome di rostelle. In questo caso però la carne utilizzata è quella di capra.
