Sempre più utilizzata, la parola gourmet spopola tra i termini relativi alla cucina. Ma qual è il suo significato? Impossibile non chiederselo: oramai lo si trova scritto e lo si sente nominare ovunque, tra tv e locali.
In realtà, contrariamente a quanto si possa pensare, il termine gourmet che, come bene immaginiamo è di origine francese (deriva da gromet), nasce come sinomimo di garzone. Successivamente associato all’aggettivo gourmand, goloso, ma nell’accezione negativa di ingordo, si è affinato via via nel tempo arrivando a diventare la parola chic che oggi ci piace tanto pronunciare e che potremmo tradurre con “buongustaio” o, meglio, con intenditore.
Ecco, in questa accezione per cucina gourmet si intende una cucina per intenditori, per chi conosce e sa apprezzare.
La cucina gourmet è facilmente individuabile: è caratterizzata da porzioni ridotte, un’attenta selezione delle materie prime unitamemente ad un loro perfetto abbinamento e una cura maniacale nell’impiattamento.
Cucina gourmet, ricette
Impossibile definire esaustivamente quali ricette gourmet ci si possa ritrovare di fronte: si tratta di un concetto che si è esteso dal campo dei ristoranti più raffinati a quello dei fast food nei quali ci si può imbattere, oramai, anche in una vera pizza gourmet ben lontana dalla cara vecchia margherita alla quale siamo abituati. Passata di pomodoro soppiantata da pomodorini confit e la comune mozzarella dalla burrata uno dei probabili condimenti.
In via generale si può affermare che le ricette gourmet siano caratterizzate da abbinamenti innovativi con un occhio di riguardo alla qualità dei singoli ingredienti ed alla loro valorizzazione sia nel gusto che nel piatto.
Una cosa, però, è certa: il cibo gourmet è capace come pochi di catturare l’attenzione sia tra chi lo apprezza sia tra chi non ne condivide appieno i principi prediligendo (ancora una volta) la quantità alla qualità.
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