La chiamano uvetta, uva passa oppure uva sultanina, ma il senso lo avete capito: è quella cosa dolce e buonissima che si trova in molti dolci da forno, panettone milanese su tutti. E visto che questo è sicuramente il periodo migliore per l’uva da tavola, ho pensato a un post che approfondisca questo tema: come essiccare l’uva sultanina nella comodità di casa vostra.
Non avete bisogno di molte cose, ma di un paio sì: dell’uva di buona qualità, meglio se bianca, e di un ambiente chiuso piuttosto secco, l’umidità, infatti, agevola la formazione di muffe e rischierebbe di compromettere seriamente la riuscita dell’operazione.
Il mio consiglio è di staccare tutti gli acini dal grappolo, lavarli accuratamente avendo cura di non danneggiarli, eliminare quelli eventualmente già ammaccati, e asciugarli con un panno pulito facendo attenzione a non lasciare assolutamente residui di umido. A questo punto potete lasciarli a seccare all’aria per tutto il tempo necessario, che in genere è di diverse settimane, ma controllandoli quotidianamente.
Ideale, ma di difficile realizzazione nelle nostre case cittadine, sarebbe lasciare i grappoli interi e appenderli, in modo che l’aria possa passare tra chicco e chicco, ma sempre che si abbia a disposizione un ambiente asciutto. Una volta pronta, potete consumare l’uva passa come snack spezzafame, oppure impiegarla in brioche, impastarla nei muffin, ricoprire con essa una coppa di yogurt o qualunque uso il vostro palato vi suggerisca.
Foto ǀ Chiara Faggella
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