L’alimentazione oggi è un terreno delicato sul quale si verificano scontri di ogni natura e genere. Una volta mangiare voleva dire sedersi a tavola e chiacchierare, condividere un pasto e un’opinione, guardarsi in faccia, gustare quello che si aveva nel piatto. Oggi invece sembra più una lotta: vegetariani contro carnivori, ma anche crudisti contro pastariani o vegani contro tutti… Non dimentichiamo poi, la battaglia che ogni giorno portano avanti le persone che soffrono di allergie o intolleranze.
Chi non è allergico o intollerante e non vive con qualcuno che ne soffre, non sa quanto sia difficile fare la spesa: bisogna leggere ogni singola etichetta e decifrare codici che nemmeno Leonardo Da Vinci poteva immaginarsi. Tutto questo semplicemente per capire se si possa mangiare o meno quello che ci si ritrova sulla tavola. E non solo.
Anche andare al ristorante o cenare da un amico diventa piuttosto complicato: al cameriere bisogna chiedere ogni singolo ingrediente e talvolta gli chef non sono molto entusiasti di svelare i loro segreti, mentre gli amici alla fine rinunciano a invitare a casa propria le persone allergiche, per paura di intossicarle.
Allergici e intolleranti poi, devono sempre sopportare alcune frasi dette da chi non comprende cosa voglia dire soffrire di un’allergia. Ecco le cinque per me più fastidiose:
- “Ma dai, cosa ti potrà mai fare un pezzettino: non è mai morto nessuno“… Lo dici tu, che non è mai morto nessuno!
- “Puoi sempre rinunciare ad andare al ristorante“… E perché dovrei? Non ho diritto anche io ad andare a mangiare fuori?
- “Guarda il lato positivo: almeno non ingrassi”. Che poi non ha neanche senso. Perché dovrebbe essere così? Eppure le parole intollerante e inappetente sono ben diverse tra loro…
- “Ma sei proprio allergico o è solo che non ti piace?”. Questa forse è la peggiore: non la commento neanche.
- “Vabbè, come per le allergie al polline, prenderai una pasticchina“. Magari esistesse, magari!
[blogo-gallery id=”183593″ layout=”photostory”]
Visto che non si può sempre rispondere per le rime, meglio cercare la via della pace e della buona convivenza. E in questi ci aiuta anche Ponti, che ha da poco lanciato la campagna #cibitempestosi, per fare finalmente pace sul cibo. Al grido di “Facciamo il sapore, non la guerra” cerchiamo anche noi a tavola non più di affrontarci ma di confrontarci, anche con cose di cui sappiamo poco, come le allergie o le intolleranze, ma anche altri regimi dietetici. Sappiamo che per un carnivoro parlare con un vegano è un’impresa e viceversa, ma provarci non costa nulla, no?
Forza, allora: basta guerre a tavola e godiamoci il piacere del cibo. Chissà, magari proprio Ponti riuscirà a metterci tutti d’accordo: siete pronti per la nuova sfida? Ponti vi aspetta anche sulle pagine Facebook e Instagram ufficiali.
[publiredazionale content=”Iniziativa realizzata in collaborazione con Ponti”]
Riproduzione riservata © 2024 - GB