I bambini hanno un amore innato per la pasta, che noi italiani facciamo loro conoscere fin dalla prima fase dello svezzamento. All’inizio sarà meglio scegliere il formato che le marche per bambini indicano con il numero 0, cioè la sabbiolina, facile e innocua da mandare giù, oltre che adatta alle prime pappe.
A proposito di marche per bambini: spesso vi abbiamo messo in guardia contro le multinazionali di questo settore, ma per quanto riguarda la pasta – almeno nel primo anno di vita – sarà meglio acquistare quella fatta appositamente per i più piccoli, non solo per il formato, ma anche perché è arricchita di ferro e vitamine utilissime alla crescita.
Una volta spuntati i primi dentini e il bambino sarà ormai in grado di stare seduto comodamente (questioni legate al riflesso esofaringeo) potete proseguire con la pasta più grossa, cucinata sia in brodo sia all’asciutto: via libera, dunque, a stelline, anellini, puntine ecc. Quando, poi, la masticazione sarà più completa grazie alla presenza dei primi molari, potete osare con le pennette e i fusillini, ma esistono anche dei simpaticissimi dinosauri che buonissimi con le verdure!
Intorno all’anno d’età la carenza di ferro e vitamine in un bambino che ha un’alimentazione completa di frutta e verdura, si riduce, e si può passare alla pasta di mamma e papà. Se avete ancora qualche ansia da soffocamento potete iniziare con la linea ‘piccolini’ (cioè il formato ridotto della pasta normale) per passare rapidamente a penne, maccheroni, farfalle e perfino paccheri. L’unica cosa che mia figlia, a 19 mesi compiuti, non riesce ancora a mangiare, sono gli spaghetti, ma lei ancora preferisce usare le mani al posto della forchetta…
Foto | Jessica Lucia
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