Oggi cerchiamo di sfatare un altro di quei miti che circolano in merito all’alimentazione più giusta e corretta per i più piccoli, rispondendo a questa domanda: quand’è che i bambini possono mangiare il gelato? La risposta che ascolterete più frequentemente è: dopo l’anno di età, quando s’introduce il latte vaccino.
In realtà i derivati del latte (quindi yogurt, formaggi e perciò anche il gelato) possono essere introdotti già in fase di svezzamento, dal sesto mese in poi, ma certo le porzioni intere andranno proposte più tardi. Il gelato, inoltre, non va concepito come un fine pasto, e neppure come una bevanda: è sempre una merenda completa, perché contiene le proteine del latte, i carboidrati e lo zucchero. Va bene tutti i giorni per bambini che non hanno problemi di peso; per gli altri sarà meglio limitarlo a due o tre volte la settimana.
Ma allora meglio quello artigianale o quello industriale? Il cono o la coppetta? Quali gusti scegliere? Andiamo con ordine: se il gelato artigianale è migliore nel gusto, non possiamo essere sempre certi che la gelateria rispetti tutte le norme igieniche e di sicurezza nel produrlo, invece possiamo esserlo per le industrie, molto attente alla catena del freddo che deve mantenersi sui -8°, ma queste a volte potrebbero usare più coloranti e conservanti per rendere il prodotto più durevole e accattivante.
Per quanto riguarda il dilemma cono o coppetta, direi che è preferibile scegliere la coppetta per non aumentare troppo l’apporto calorico. La quantità di calorie ingerita, però, dipende se la base del gelato è di latte, panna o frutta e dai gusti scelti: meglio quelli con la frutta di stagione, quindi; da evitare sempre è il caffè ma, se vi sono rischi di allergie, anche la fragola, il kiwi, il cioccolato e la frutta secca.
Foto | Club Med UK
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