In realtà la faccenda è un po’ più complicata di così: non esistono in natura, infatti, solo il melone giallo e il melone bianco, ma – stando al colore della buccia – anche quello verde; senza contare che c’è chi chiama melone anche l’anguria o, come la chiamiamo noi a Roma, cocomero. In effetti il colore della buccia dovrebbe essere la differenza, ma crea confusione: a questo punto, infatti, giallo sarebbe il melone invernale, bianco quello estivo (spesso sono i retati) e verde, beh, quello almeno resta verde.
Chiarito l’equivoco, riappropriamoci della dicitura più popolare, che indica come ‘bianco’ quello invernale, dalla polpa più consistente e dal gusto più asprigno di quello estivo e molto simile a quello verde (in fondo vengono tutti dall’Asia!). Se in questi giorni vi state già abbuffando di melone (giallo) e prosciutto, forse non avete mai provato ad accostare quello bianco alla mortadella: creerete così un contrasto simile, ma completamente rovesciato (mortadella dolce melone bianco aspro; prosciutto crudo salato melone giallo dolce) di quello cui siete abituati.
Nelle macedonie e nelle insalate potete poi mischiarli tutti e 3 o 4 (anche l’anguria), e c’è chi azzarda addirittura il melone bianco al porto. Se siete, invece, appassionati di granite, il mio consiglio è di non osare troppo: il melone giallo in questo caso è perfetto e insostituibile! Nulla da cambiare, infine, neppure per confetture e marmellate, il cui obiettivo, d’altronde, è chiudere dentro un vasetto il gusto dell’estate, mentre il melone bianco non vi mancherà: è di stagione fino a gennaio.
Foto | Richard North
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