Sembra un indovinello, ma è una domanda più che legittima: che differenza c’è tra visciole e amarene? Innanzitutto sono entrambe parenti meno pregiate delle ciliegie e dei duroni. Mentre le amarene sono più chiare e amarognole, ma più difficili da reperire perché molto deperibili; le visciole sono di colore rosso intenso, succose e dolci.
Le amarene sono adattissime da sciroppare o mettere sotto spirito, ma vi potrete preparare anche ottimi frullati e gelati. Inoltre, potete usare le amarene come ingrediente per dolci quali meringhe, cheesecake, semifreddi di ogni tipo e una variante particolarmente prelibata del tiramisù, con i biscotti savoiardi inzuppati nel succo di mela per mantenere un certo grado di acidità (oppure, se volete un gusto esagerato, intinti in una miscela di sciroppo d’amarena e rum) a fare da contrasto con la crema dolce a base di mascarpone, magari arricchita con pezzetti di amarena e gocce di cioccolato.
Sulla superficie, infine, ancora sciroppo e amarene candite intere.
Con le visciole, si sa, si confezionano ottime marmellate e ‘la morte loro’ sarebbe impiegarle in favolose crostate e biscotti di pasticceria secca, ma sono buonissimi anche ravioli dolci e bomboloni ripieni. Nella tradizione ebraica romana, inoltre, è molto comune una torta a base di pasta frolla da riempire con visciole (intere, mi raccomando: così recita la ricetta originale!) e ricotta di pecora in due strati belli generosi, e magari da guarnire in superficie con mandorle ridotte a lamelle. Un’ultima nota: se la vedete indicata come “torta di ricotta e viscioli”, non è un errore, è solo il nome romanesco di questo delizioso frutto.
Foto | ARMLE
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