Il cedro, come è noto, è un grosso agrume dalla scorza spessa che, a seconda delle varietà, può essere bitorzoluta o liscia. In pratica il cedro è simile a un limone ma di dimensioni ben maggiori: basti pensare che i frutti, a maturazione, si aggirano sul chilo di peso. Il cedro è coltivato in tutto il sud Italia, in particolare in Calabria e in Sicilia e la sua raccolta va da ottobre a dicembre: la pianta del cedro è molto sensibile al freddo.
La tradizione vuole che il cedro sia stato portato in Italia dagli ebrei durante la diaspora, ma più probabilmente si tratta di una pianta originaria dell’Iran nordoccidentale.
La polpa del cedro è sottile e poco acida e può essere usata in insalata come anche nella preparazione di sciroppi o bevande dissetanti (si tenga presente, in ogni caso, che il succo è quasi assente). Com’è intuibile, la parte di gran lunga più utilizzata è la scorza, che è carnosa e ricca di oli essenziali che sono molto apprezzati per la preparazione di liquori, creme e oli aromatizzati. La scorza può essere anche grattugiata per insaporire alcune pietanze di carne e pesce.
La scorza di cedro candita aromatizza e decora diversi dolci della tradizione italiana: dal panettone tipico del Natale alla colomba pasquale, dalla pastiera napoletana (anch’essa tipica di Pasqua) alla cassata siciliana, oltre a gelati creme. La scorza di cedro candita si può preparare anche in casa: è sufficiente far disidratare la buccia in forno, molto lentamente. Una volta che è asciutta, mettete la scorza in un pentolino tagliata a pezzetti o striscioline sottili, aggiungete zucchero e acqua a vostro piacimento, quindi portate a ebollizione e lasciate raffreddare. Qui su Gustoblog trovate una ricetta più dettagliata per il cedro candito e, se volete, potete provare anche un delizioso cocktail al cedro.
Anche i fiori di cedro sono usati in cucina, dal momento che danno un’essenza molto gradevole utilizzata per profumare sciroppi, bibite e caramelle.
Riproduzione riservata © 2024 - GB