Il cren – o barbaforte – è la radice di una pianta che spesso viene confusa con il rafano. La radice di cren è piccantissima è utilizzata soprattutto in Europa centrosettentrionale. In Italia è molto apprezzata in Trentino-Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia.
Si tratta della grossa radice di una pianta erbacea, lunga fino a 30 centimetri, ha polpa bianca e croccante, contenente oli volatili essenziali che emettono un odore forte e acre. Il sapore non è da meno.
Il cren si prepara raschiando la buccia e raccogliendo la polpa, priva della parte centrale, che può essere servita a piccole porzioni, insieme a carne, würstel, pesce affumicato.
Un classico è la salsa al cren che potete preparare anche voi seguendo queste indicazioni: sbucciate una radice di cren e grattugiatela finemente raccogliendola in una ciotola. Inzuppate in un po’ di latte quattro fette di pancarré (senza bordi), scolatele, strizzatele, pestatele in un mortaio e, infine, aggiungete al cren grattugiato. Unite un bicchierino di aceto di vino bianco, un cucchiaio di olio, 1 cucchiaino di zucchero e un pizzico di sale. Mescolate per bene e conservate in frigo. Se dovesse risultare troppo forte di sapore, potete aggiunge un po’ di panna fresca (o di polpa di mele).
Servite la salsa al cren insieme alla carne, al pesce affumicato, ai würstel, allo speck. La salsa al cren va usata fresca. Volendo potete anche scaldarla, ma poco dal momento che il troppo calore distrugge gli oli essenziali che sono all’origine del suo gusto caratteristico.
Se siete curiosi di provare il cren, ecco alcune ricette che trovare su Gustoblog:
Il cren non è il rafano
Come dicevamo, spesso il cren viene confuso con il rafano: pur essendo simili, sono diverse e del rafano, oltre le radici, si possono usare le giovani foglie, che possono essere mescolate ad altre verdure, sia crude che cotte.
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