Tratti salienti della cucina cubana sono quelli della tradizione creola e caraibica. A cominciare dal piatto nazionale dell’isola, il moros y cristianos, una zuppa densa e piccante a base di fagioli neri non il riso. Del resto, proprio i legumi e il riso costituiscono i cardini della gastronomia del paese.
Molto ampio è l’assortimento di pesce (del resto Cuba è un’isola), apprezzato anche sotto forma di zuppa, preparazione diffusa ovunque anche se il clima tropicale farebbe pensare diversamente (e a Cuba troviamo, tra le altre, le zuppe d’aglio, di pollo, di patate).
Tra gli ortaggi più apprezzati troviamo l’avocado e la zucca che, spesso, sono usati insieme al platano, di cui si utilizzano in cucina tanto i frutti quante le foglie. A proposito delle foglie di platano giova ricordare che sono usati come involucri per i tamales, vale a dire involtini dagli svariati ripieni tanto dolci quanto salati, che spesso costituiscono un ottimo spuntino.
Tra i dessert segnaliamo il brazo de gitano (una focaccia ripiena), la quemada (budino di cocco), il coco rallado y queso (cocco grattugiato con formaggio fresco e sciroppo, una vera leccornia secondo me) e gelati dai gusti più svariati, tra cui i celebri Coppelia a base di frutta. A proposito della frutta, sottolineiamo che a Cuba è molto apprezzata, soprattutto in forma di succo: guaiava, ananas, pompelmo, frutto della passione e tamarindo sono ambiti per i succhi, al pari del succo ghiacciato di zucchero di canna.
Apprezzato è il caffè, che a Cuba servono forte e nero, insieme ad acqua gelata. E, naturalmente, non possiamo dimentica il rum che, proprio all’Avana ha dato origine al celeberrimo Mojito, alla base di tante leggende, anche letterarie.
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