La marmellata di azuki, chiamata anko, è la protagonista dei più famosi dolci giapponesi, primi tra tutti mochi e dorayaki. Scopriamo come prepararla!
Il nome non promette niente di buono e me ne rendo conto. Per noi la marmellata, o meglio la confettura, si prepara con la frutta, tuttalpiù con le cipolle o altre verdure per accompagnare i formaggi. I giapponesi però si sa, sono bizzarri, e hanno dato vita alla marmellata di fagioli azuki. Questo prodotto nipponico, noto come anko, viene utilizzato per farcire diversi dolci tipici della pasticceria giapponese nota come wagashi, ma anche in abbinamento al gelato.
Al primo assaggio vi stupirà con il suo sapore dolce e corposo e se proprio volete sperimentare nuovi piatti, ricordate che esiste anche in versione chiara, preparata con i fagioli cannellini e chiamata shiroan oltre che quella con i fagioli mungo verdi chiamata mamean.
Come preparare la ricetta della marmellata di azuki
- La preparazione dell’anko è semplice, ma i giapponesi l’hanno resa cerimoniosa. Quindi, per ottenere un ottimo risultato, dovrete seguire con attenzione i passaggi indicati. Come prima cosa mettete i fagioli in un colino a maglie fini e sciacquateli sotto acqua corrente. Metteteli poi in ammollo in una bacinella per almeno 12 ore.
- Trasferiteli in una pentola, coprite con acqua e portate a bollore per 10 minuti. Unite quindi un bicchiere di acqua fredda e riportate a bollore. Scolateli, sciacquateli e ripetete le operazioni precedentemente descritte per altre due volte. Questi passaggi servono per togliere il sapore amaro dei fagioli e il termine per indicarla è shibunuki.
- Dopo aver ripetuto per un totale di tre volte il procedimento di cui sopra, copriteli con acqua fredda per due dita e cuocete per 2 ore. Ricordatevi di rimuovere la schiuma che si forma in cottura. I fagioli dovranno diventare teneri e l’acqua assorbirsi.
- Aggiungete quindi lo zucchero e proseguite la cottura fino a ottenere un composto denso. La tradizione vuole che mescolandolo sia possibile vedere il fondo della pentola.
La consistenza dell’anko resta piuttosto granulosa pertanto se desiderate un composto più liscio che ricordi maggiormente le nostre tradizionali creme spalmabili potete frullare il tutto con un mixer a immersione. Questo passaggio non è poi così insolito dal momento che di questa marmellata esistono due versioni: tsubuan con fagioli interi e koshiban con fagioli ridotti a crema.
Provatela spalmata sul pane oppure utilizzatela per preparare due ricette tipiche giapponesi i dorayaki e i mochi.
Conservazione
La marmellata di fagioli si mantiene in frigorifero per una settimana. È anche possibile conservarla più a lungo mettendola all’interno di vasetti di vetro sterilizzati e facendoli poi bollire in modo da formare il sottovuoto. In questo modo si mantiene fino a 6 mesi.
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