I kurtos kalacs vengono anche chiamati camini dolci per via della loro particolare forma. Scopriamo tutto su questo dolce ungherese.
Il termine kurtos significa letteralmente camino e allude alla particolare forma di questo cannolo ungherese preparato con una sorta di pasta sfoglia e poi cotto mentre ruota sulla brace. Per quanto riguarda invece la parola kalacs, il riferimento va alla Romania dal momento che questo dolce nasce in realtà in Transilvania.
Tipico street food, viene venduto a un costo variabile dai 2 ai 6 euro a seconda della dimensione e degli ingredienti aggiunti a cottura ultimata come cannella, semi di papavero, vaniglia, mandorle o cioccolata. La ricetta base del dolce ungherese quindi è la stessa e, grazie ai nostri consigli, potrete preparare questo prodotto tipico anche a casa vostra senza bisogno di particolari attrezzi. Pronti a mettervi ai fornelli?
Come preparare la ricetta dei kurtos kalacs o kurtoskalacs
- Sciogliete in circa metà del latte il lievito e lasciatelo riposare per 10 minuti.
- In una ciotola versate la farina, 50 g di zucchero, uovo intero e tuorli sbattuti con una forchetta e infine il latte poco per volta, prima quello con il lievito, poi il rimanente.
- Una volta ottenuto un panetto omogeneo (se utilizzate la planetaria aspettate che si incordi), aggiungete il burro a tocchetti a temperatura ambiente e un pizzico di sale.
- Trasferite il tutto in una ciotola e lasciate lievitare fino al raddoppio.
- Stendetele l’impasto con il matterello fino a raggiungere mezzo centimetro di spessore.
- Procuratevi gli appositi stampi (sotto vi diamo qualche alternativa) e imburrateli.
- Tagliate poi una striscia larga 1,5 cm e arrotolatela attorno allo stampo sovrapponendola appena e fissando la parte finale e iniziale sotto il primo giro in modo che non si apra in cottura.
- Spennellateli poi con il burro e passateli nello zucchero.
- Adagiateli in piedi all’interno del forno e cuocete a 180°C per 15 minuti, girandolo ogni 3 minuti. Sfornate, spennellate di nuovo con il burro e passateli nello zucchero aromatizzato con la cannella oppure in altri ingredienti come le scaglie di cocco, il cioccolato fuso o la granella di mandorle. Serviteli ben caldi.
Ecco qualche alternativa allo stampo per kurtos. Se non riuscite a procurarvi gli stampi appositi utilizzate delle lattine vuote da 500 ml rivestendole prima con della carta stagnola e poi con della carta forno. Spennellate sempre con il burro prima arrotolare l’impasto per essere certi che una volta cotto si staccherà facilmente.
In alternativa potete utilizzare gli stampi per cannoli. In questo caso non staranno in piedi all’interno del forno e risulteranno più piccoli degli originali ma il sapore sarà comunque ottimo. Se invece avete un forno o una friggitrice ad aria potete procedere come si vede in questo video.
Se questa ricetta vi è piaciuta che ne dite di provare un altro dolce tipico ungherese, la palacinka?
Conservazione
I camini dolci si mantengono per un paio di giorni avvolti nella carta stagnola.
Origine e storia dei kurtos
Nel 2015, dopo un’aspra contesa tra Ungheria e Romania, i kurtos sono stati inseriti tra gli Hungarium, le specialità ungheresi che meglio rappresentano le tradizioni del Paese. Ma la storia di questo dolce è ben più antica. La prima traccia risale al 400 a.C. in Grecia quando un dolce simile veniva realizzato in occasione delle feste dedicate a Dioniso.
Per trovarne la prima testimonianza scritta però occorre attendere fino al 1582. Marx Rumpolt nel suo libro Ein new kochbuk (Un nuovo libro di cucina) tradotto dal tedesco all’ungherese dalla moglie del duca di Transilvania, scrive di questo dolce ma perché arrivi in Ungheria e si arricchisca dei moderni “topping” occorre aspettare altri 200 anni: siamo ormai nel 1789.
Una storia interessante che riguarda il dolce è contenuta nel libro di Balazs Orban, la Descrizione della terra dei Secleri, pubblicato nel 1868. Pare infatti che questa popolazione stanziata in Transilvania, nelle valli dei Carpazi Orientali, sotto attacco dei Tartari, fu costretta a rifugiarsi all’interno delle caverne. Per ingannare gli invasori, costruirono un camino simulando di avere scorte a sufficienza per resistere all’assedio sebbene così non fosse. I Tartari si ritirarono lasciando libera la popolazione.
Difficile stabilire quanto ci sia di vero in questa storia. Fatto sta che oggi il kurtos kalacs è un dolce tipico ungherese. Consumato prevalentemente durante l’inverno e preparato sia dalle pasticcerie che da piccoli chioschi lungo la strada. La tradizione vuole che venga cotto sulle braci e gustato passeggiando srotolando l’impasto poco per volta. È presente anche in altri paesi sebbene con nomi diversi: in Germania Baumkuchen, in Austria Prügeltorte o Prugelkrapfen, per gli Svedesi è il Spettekaka.
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