Il riso in cagnone non è un risotto e nemmeno un semplice riso in bianco. Scopriamo insieme come prepararlo e quali sono le sue origini.
Il riso in cagnone è un primo piatto tipico di Lombardia e Piemonte, ossia di quelle zone comprese all’interno del triangolo del riso. È una ricetta semplice e ricca allo stesso tempo, la cui origine è molto antica e si fa risalire a quando il riso, insieme agli altri ingredienti della ricetta, cioè burro e aglio, erano tra i pochi a essere a disposizione dei contadini.
Il nome deriva dal dialetto locale e non ha niente a che vedere con in cani. Cagnun infatti significava larva d’insetto ed è dovuto dalla particolare forma che il riso tende ad assumere una volta cotto. Sebbene l’origine poco prosaica del termine, il piatto in realtà è davvero delizioso. Ecco come prepararlo!
Come preparare la ricetta del riso in cagnone
- Innanzitutto mettete a lessare il riso in abbondante acqua leggermente salata. Scegliete se possibile un Carnaroli, un Sant’Andrea o un Arborio, più adatti a questo tipo di ricetta per via della loro tenuta in cottura.
- Nel frattempo, sciogliete in un padellino il burro insieme alle due foglie di salvia ben lavate e asciugate e allo spicchio di aglio privato della buccia.
- Quando il riso sarà pronto, scolatelo bene e trasferitelo nella padella insieme al burro, saltandolo a fuoco vivace affinché si insaporisca.
- Distribuite nei piatti, avendo cura di rimuovere l’aglio e completate con il formaggio grattugiato in abbondanza.
Riso in cagnone biellese: una variante
Anche in questo caso si tratta di riso lessato e condito, questa volta però a rendere il piatto più ricco e saporito troviamo due formaggi tipici della zona: la toma e il maccagno.
- Una volta lessato il riso si procede a saltarlo in padella insieme al burro aromatizzato all’aglio e alla salvia.
- Quindi, si aggiungono i formaggi citati tagliati a tocchetti piuttosto piccoli.
- Si mescola bene, in modo da farli sciogliere e si distribuisce nei piatti.
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