Una ricetta antica, con una cottura lenta, volta a esaltare al massimo la consistenza e il sapore della carne: stiamo parlando del coniglio all’ischitana.

Il coniglio all’ischitana affonda le sue radici nel 470 a.C. quando i siracusani invasero l’isola di Ischia, al largo delle coste di Napoli, e la trovarono invasa…dai conigli. Decisero quindi di cacciarli e cucinarli utilizzando gli ingredienti che erano presenti sull’isola, ossia le erbe aromatiche.

L’aggiunta del pomodoro, come potete facilmente immaginare, è avvenuta in epoca successiva, dopo la scoperta dell’America e ha dato vita alla ricetta così come la conosciamo. In origine veniva preparato con conigli allevati nelle fosse unicamente a erba, oggi invece sull’isola gli abitanti allevano da sé gli animali. È importante però che questi non siano troppo grossi (massimo 1,7 kg) così che la carne rimanga tenera.

Anche la cottura nasconde qualche segreto. La pentola ad esempio deve essere di coccio e la dimensione si misura in base al numero di conigli che può contenere.

coniglio all'ischitanaconiglio all'ischitana

Come cucinare il coniglio all’ischitana

  1. Come prima cosa occorre tagliare a pezzi il coniglio, prima a metà, seguendo la spina dorsale e rimuovendo le interiora (potete conservare i fegatini), poi a tocchi dividendo il collo, le zampe anteriori, quelle posteriori e il busto a metà.
  2. Lavatelo bene sotto acqua corrente e lasciatelo sgocciolare in uno scolapasta. Se non siete pratici, potete far fare questo lavoro al vostro macellaio di fiducia.
  3. In un tegame largo, scaldate abbondante olio di semi (ne basteranno 1-2 bicchieri), poi immergete un po’ per volta il coniglio e lasciatelo dorare per qualche minuto, poi giratelo e procedete per altri 2-3 minuti anche dall’altro lato.
  4. Una volta che il coniglio è fritto mettetelo a scolare su un foglio di carta assorbente da cucina e passiamo alla seconda cottura.
  5. In una tegame largo con i bordi un po’ alti (se fosse di creta o coccio ancora meglio) scaldate abbondante olio EVO con l’aglio, prestando attenzione che non bruci.
  6. Unite quindi il coniglio a pezzi e lasciate che cuocia a fiamma alta qualche minuto girando di tanto in tanto.
  7. Sfumate quindi con il vino e quando non sentirete più odore di alcool aggiungete i pomodori lavati e tagliati a pezzetti piuttosto piccoli.
  8. Regolate di sale e pepe.
  9. Lasciate cuocere a fuoco basso per almeno un’ora, se il sughetto dovesse asciugarsi potete aggiungere un po’ di acqua.
  10. Dieci minuti prima della fine della cottura aggiungete il prezzemolo tritato con il timo e la maggiorana. Il risultato dovrà essere un coniglio tenero con un sugo concentrato, perfetto anche per condire la pasta.

Vi consigliamo sempre di cucinare il coniglio con ricette a cottura lenta e prolungata, così da ottenere carni morbide e saporite. Provate, per esempio, gli strozzapreti al ragù di coniglio. Oppure c’è sempre la nostra raccolta delle migliori ricette con il coniglio da provare.

Conservazione

Consigliamo di conservare la ricetta originale del coniglio ischitano per massimo 2 giorni in un contenitore con coperchio apposito. Sconsigliamo la congelazione in freezer.


5/5


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ultimo aggiornamento: 02-09-2023