A quanto pare lo Spritz non deve essere tra i cocktails preferiti dagli americani: ciò quanto si evince dall’articolo “The Aperol Spritz Is Not a Good Drink” sul New York Times.
Secondo la rivista, “l’aperitivo zuccherino abbinato a Prosecco di bassa qualità, acqua di soda e una fetta d’arancia fuori misura, sarebbe buono solo a dissetarsi dopo una partita di calcio”.
Ebbene, il successo dello Spritz veneziano sarebbe merito della campagna pubblicitaria lanciata dalla Campari e non giustificherebbe la fama del cocktail il cui sapore, sempre secondo la rivista americana, sarebbe simile a quello di uno sciroppo.
Non solo: verrebbe preparato con ingredienti di scarsa qualità ad iniziare da Prosecco scadente (strano, considerando come proprio il Veneto ne sia la patria indiscussa…)
You may not want to hear this … but the Aperol spritz is not a good drink https://t.co/YCRASRduVb
— The New York Times (@nytimes) 9 maggio 2019
Vacilla, così, la popolarità di quello che, per antonomasia, è considerato il degno compagno degli aperitivi dopo il lavoro, del meritato relax dopo una lunga giornata e delle chiacchiere tra amici.
Vari i commenti ricevuti sul web: c’è chi suggerisce semplicemente di usare un buon Prosecco per ovviare al problema della scarsa qualità e chi invita la giornalista autrice dell’articolo, Rebekah Peppler, a provare il drink direttamente a Venezia.
Alcuni esprimono la propria devozione verso quello che considerano il proprio cocktail preferito. Altri ancora, invece, sottolineano come non tutti gli Spritz siano uguali e vadano valutati caso per caso.
Tra i supporter italiani, uno dei primi a pronunciarsi è stato il food blogger Lorenzo Biagerelli.
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