Luca Cinalli ci racconta la sua passione e come la ricerca nel campo della mixologia permetta non solo di creare cocktail classici, ma soprattutto di personalizzarli: ogni drink è, infatti, una vera opera d’arte dal gusto bilanciato, con un’attenzione direi unica per la presentazione. Ricercatezza nei prodotti e nelle decorazioni. Noi abbiamo degustato un’esclusiva cocktail list pensata proprio per il Camparino: il Campari Caffè con Campari, Raspberry Beer, carrube, mandorle, cioccolato e gelato al Geranio; Il Camparino 100 e Lode con Campari, Trouffle Oil, Bracchetto d’Aqui, Ratafia e Zara Lemon e infine, il Milanese Fizz con Campari, Sake con Osmanthus, succo di limone.
“Abbiamo cercato di racchiudere in questi tre cocktail la nostra storia e il mondo Campari, l’anniversario, quello che facciamo nell’aperitivo all’italiana – ci spiega Luca Cinalli -. Il primo della lista è il Campari Caffè l’interpretazione di un classico affogato, con mandorle e carrube, Campari e della birra lampone che andrà ad aiutare le diverse anime del cocktail e che lo alleggerirà con una punta di dolcezza. Lo serviremo con un cono gelato inserito centralmente e una cannuccia che attraversa il cono: così rappresentiamo l’estate, i fiori, l’ora dell’aperitivo, ma anche quella del caffè shakerato.
Rifacendoci invece al più classico aperitivo volevamo interpretare il Negroni, quindi prendendo la struttura del Negroni On the Rocks, abbiamo ideato il nostro Camparino 100 e Lode, in cui abbiamo miscelato del Campari e della Ratafia, un liquore italiano a base di ciliegie, e il brachetto rafforzato con olio di tartufo; lo abbiamo servito con un cubetto di ghiaccio… per la serata, infatti, abbiamo creato uno stampino in ottone che rappresenta il Negroni con cui personalizziamo il ghiaccio.
L’ultimo cocktail è il Milanese Fizz, la cui ispirazione nasce dal risotto alla milanese con riso, polvere di zafferano, thè aromatici, carote; come guarnizione abbiamo pensato al concetto di apero-cena e abbiamo aggiunto una lasagna al bergamotto, una spolverata di zafferano e del formaggio grattugiato”.
Cos’è per te la mixologia?
“In molti casi la mixologia è semplicemente capire quello che vogliono i clienti in una particolare occasione, in uno speciale momento, che sia la notte o che sia l’aperitivo. La mixologia moderna ti dà ampia libertà di esprimerti, possiamo fare abbinamenti che molto probabilmente 10 o 15 anni fa erano impensabili”.
I tuoi tre cocktail classici preferiti?
Non ne ho tanti. Oggi sicuramente un Tom Collins, probabilmente un Bellini per l’Italia e un Americano.
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[publiredazionale content=”Questo articolo è in collaborazione con Gruppo Campari Spa”]
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