Oltre al coriandolo, c’è un altro ingrediente segreto che contribuisce a rendere speciali le salsicce di maiale che si fanno dalle mie parti: è il mirto. Rami di mirto, infatti, vengono bruciati sotto le salsicce perché con il loro fumo contribuiscano a rendere più aromatico e particolare il sapore della carne secca (c’è un ulteriore ingrediente segreto, ma non posso svelarli tutti, no?).
Il mirto – arbusto sempreverde diffuso nel bacino del Mediterraneo – rientra nell’elenco delle spezie. Sia nell’antica Roma che nel Medio Evo il mirto era utilizzato come surrogato del ben più costoso pepe; al giorno d’oggi tanto le foglie (dall’odore balsamico) che le bacche (di colore nero tendente al blu) vengono utilizzate per insaporire la selvaggina e le carni arrosto. In genere i rami e le foglie vengono bruciati nei barbecue per conferire alle carni un aroma delicato; con le foglie fresche, invece, potete farcire la selvaggina. Infine, le foglie secche possono essere utilizzate per insaporire stufati e piatti in umido in genere. Le bacche, unite alle foglie, vengono utilizzate per aromatizzare le pernici sott’olio.
Il mirto viene anche utilizzato nella distillazione dei liquori: un classico è il liquore al mirto, tipico della Sardegna (che, vanta anche la tradizione del porceddu insaporito con rametti di mirto e della gallina al mirto).
Se non sapete come utilizzare il mirto, ecco due ricette veloci e gustose: i crostini al mirto e l’aceto al mirto e alle more.
Per i crostini al mirto ci occorrono: 200 g di bacche di mirto, 50 g di burro, 1 spicchio d’aglio, olio extravergine di oliva, sale e pepe. Tritate finemente le bacche di mirto e l’aglio, quindi lavorate il trito con il burro, il sale, il pepe e due cucchiai di olio: dovrete ottenere una crema omogenea che andrete a spalmare su delle fette di pane leggermente tostato.
L’aceto al mirto e alle more, ottimo per accompagnare la cacciagione, lo potete preparare in questo modo: in una bottiglia mettete un rametto di mirto e alcune more selvatiche; versateci sopra 100 cl di aceto di vino bianco chiudete e lasciate riposare per almeno tre settimane in un luogo fresco e asciutto.
Ultimo consiglio: le bacche mature possono essere masticate per purificare l’alito (magari insieme ai corbezzoli). Ma poi ricordatevi di lavarvi per bene i denti perché avrete senza dubbio l’alito purificato, ma i denti saranno picchiettati di nero!
Riproduzione riservata © 2024 - GB