La piastra in cucina è, come dice il nome stesso, una placca di metallo su cui si cuoce direttamente il cibo senza passare per la pentola: gli ingredienti vi si adagiano sopra e il cibo cuoce. La cucina alla piastra è comoda e salutare per via del poco uso di grasso che si fa; le piastre, però, devono essere sempre ben pulite per evitare che parti delle precedenti cotture siano presenti nei nuovi piatti e, soprattutto, siano cotti e stracotti, il che non fa mai bene.
Le piastre possono differire per la materia con cui sono fatte, per come sono riscaldate o anche per l’uso che se ne fa.
La piastra in ghisa in origine era la superficie della cucina economica, su cui si poteva cuocere direttamente la carne. Oggi viene definita piastra in ghisa un piatto (tondo o rettangolare) in ghisa, solitamente dotato di un manico pieghevole abbastanza lungo che viene usato in sostituzione della griglia per cuocere ai ferri carne, pesce e verdure varie. La superficie della piastra in ghisa può essere ondulata o scanalata in modo che sulle pietanze si imprimano delle bruciature simmetriche che ricordano un po’ la cottura alla griglia. La piastra di ghisa si può scaldare direttamente sul fornello, ma esistono anche piastre elettriche e autoriscaldanti. In ogni caso, come accennavamo sopra, è essenziale una perfetta pulizia.
Un altro tipo di piastra è quella a induzione che cuoce il cibo sfruttando il principio fisico dell’induzione elettromagnetica, con tutti i vantaggi di questa tecnologia (visto che il calore si diffonde in modo omogeneo all’interno della pentola, gli alimenti non si attaccano sul fondo e si ottengono cotture migliori riducendo l’utilizzo di grassi), ma anche con gli svantaggi dovuti al fatto che consuma molta energia elettrica!
Infine segnaliamo la piastra da gaufre, che è un tipo particolare di piastra utilizzata per la preparazione delle gaufre. Ne esistono di due tipi: quella tradizionale composta di due stampi in ghisa da unire e rigirare manualmente dopo averli scaldati sul fuoco e quella elettrica, simile a una bistecchiera ma con la superficie antiaderente foggiata a grata, per conferire alle cialde il caratteristico aspetto “goffrato”.
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