I torcinelli molisani sono un piatto insolito preparato con le interiora di agnello. Scopriamo la ricetta originale di questi involtini.
I torcinelli, anche noti come gnumeriedde, sono un prodotto tipico di diverse regioni del sud Italia, ma è in Molise che danno il loro meglio. Nascono dall’esigenza di sfruttare tutte le parti dell’agnello dopo la sua macellazione: ecco quindi che le frattaglie diventano il ripieno di questi particolari involtini realizzati con l’intestino dell’animale.
Preparare questa specialità di carne non è complicato tuttavia richiede tempo e attenzione, soprattutto nella pulizia delle interiora. Per quanto riguarda la cottura, la tradizione vuole che i turcinelli gniumareddi vengano cotti alla brace ma se non avete questa possibilità andrà benissimo anche il forno.
Come preparare la ricetta dei torcinelli molisani
- Per prima cosa lavate l’intestino sotto acqua corrente poi, aiutandovi con un imbuto, lavate anche la parte interna. Mettetelo in una ciotola con acqua e 2 cucchiai di aceto (o di limone) e lasciatecelo per almeno un’ora anche se l’ideale sarebbe tutta la notte.
- Lavate bene anche trippa e coratella, tagliate il tutto a strisce e riunitele in una ciotola insieme a peperoncino, prezzemolo e scorza del limone tritati. Alcune ricette prevedono anche l’aggiunta di uno spicchio di aglio.
- Preparate poi gli involtini girando diverse volte l’intestino attorno a delle piccole porzioni di carne e stringendo bene.
- Cuocete i torcinelli alla brace 10 minuti per lato e poi regolate di sale e pepe.
In alternativa potete preparare i torcinelli al forno aggiungendo 4 patate tagliate a tocchetti e disponendo tutto su una teglia. Cuociono a 180°C per 40 minuti. Alcune varianti dei torcicolli prevedono la cottura in padella, in umido.
Vi lasciamo anche un video che illustra bene come si creano gli involtini, forse il passaggio più complesso da spiegare a parole.
Conservazione
I torcinelli si conservano in frigorifero per un paio di giorni. Vi consigliamo di servirli caldi dopo averli riscaldati in padella o al forno.
Storia e origine dei turcinelli
I turcinelli arrostiti sono quindi una sorta di involtini a base di budella e animelle di agnello. La loro origine non è del tutto chiara ma pare che venissero preparati già in Mesopotamia dagli allevatori di ovini. Di fatto rappresentano uno sforzo geniale da parte delle popolazioni più povere che tendevano a non sprecare niente, riciclando tutti gli avanzi della macellazione dell’agnello.
I turcinelli sono un piatto tipico molisano ma anche pugliese e lucano. In Basilicata si chiamano giummarelli e vengono preparati con interiora di agnello o capretto (cuore, fegato, polmone, rognone) accuratamente puliti e poi avvolti prima nella reticella che copre il fegato e poi nel budello di agnello, insieme a erbe aromatiche fresche.
In Puglia invece i turcinelli sono chiamati anche gnummarieddi, due nomi che rievocano l’atto di avvolgere. Sono solitamente piccoli, attorno ai 5 cm, e spesse volte utilizzati per farcire panini. In tutti i casi, i turcinelli vanno cotti alla brace o su fuoco di legna.
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