Non sono un papà, ma tra famiglia e amici ho visto nascere e crescere tante bimbe e bimbi. Uno degli aspetti che mi ha sempre lasciato perplesso nella crescita dei neonati è lo svezzamento dei neonati: quasi ogni pediatra propone formule diverse di ricette e alimentazioni e tempi, mentre nelle retrovie i nonni e le zie più anziane borbottano dicendo che i tempi sono cambiati e che oggi ci sono regole assurde. Su tutto, poi, rimane l’immagine della mamma – a volte anche del papà – che cerca di imboccare il piccolo umano con un cucchiaino pieno di pappa che, siamo sinceri!, noi non toccheremo mai (a volte non siamo di fronte a pappe ma a papponi!). Ma il bimbo o la bimba (che è solo piccolo, non stupido!) non si crea alcun problema e quello che deve mangiare va spesso a finire dappertutto fuorché nella sua bocca.
Non essendo medico e nemmeno genitore, come già detto, mi son sempre tenuto le mie idee per me, visto che sono proprio l’ultima ruota del carro. Poi mi son trovato tra le mani il libro Io mangio come voi. 63 ricette gustose per mangiare bene da 6 mesi a 99 anni, a cura dell’Unità per la Ricerca sui servizi sanitari dell’ospedale materno infantile Burlo Garofolo (Trieste), in libreria per Terre di Mezzo, e ho capito che poi tutti i torti non li avevo. Perché cucinare due volte se si può mangiare tutti insieme in modo sano e soddisfacente?
L’idea del libro è semplice: l’alimentazione complementare. Cioè?
Con l’alimentazione complementare abbracciamo l’idea che il bambino, quando è pronto, inizia ad assaggiare altri cibi, che integrano il latte, non lo sostituiscono: il latte rimarrà infatti la sua fonte principale di nutrienti per molti mesi ancora. L’idea è quella di promuovere la continuazione dell’allattamento, non quella di togliere il “vezzo” (il significato di svezzamento è proprio questo), di considerare cioè il periodo dell’alimentazione complementare come un momento di sperimentazione e apprendimento durante il quale il bambino guida attivamente l’intero processo, usando le proprie capacità e competenze.
In buona sostanza, gli esperti del Burlo Garofolo propongono un percorso alimentare per tutta la famiglia: i genitori, mangiando in maniera sana e saporita, potranno trasmettere fin da subito ai figli l’amore per la buona tavola. Naturalmente questo è valido a patto che in famiglia si mangi sano: se vige questo presupposto, allora, non c’è alcun motivo per evitare o posticipare l’inserimento di alcuni alimenti rispetto ad altri. Sia chiaro: seguite quanto vi indica il vostro pediatra, ma sappiate pure che quanto si afferma in questo libro viene da una fonte più che autorevole (cito dal libro: “Siamo un gruppo di ricercatori dell’Unità di Ricerca sui Servizi Sanitari e la Salute Internazionale – Irccs Burlo Garofolo – Ospedale per la salute della donna e del bambino di Trieste. Fra di noi ci sono nutrizioniste, pediatri, biologi, epidemiologi, un artista cuoco e tante mamme. Ci dedichiamo da molto tempo a proteggere, promuovere e sostenere una sana alimentazione fin dalla nascita, lavorando in collaborazione con pediatri, aziende sanitarie, molte mamme e il Ministero della Salute”).
Il libro è organizzato per portate, diciamo così:
- Merende e colazioni (9 ricette)
- Primi piatti (15 ricette)
- Secondi piatti (17 ricette)
- Contorni (9 ricette)
- Piatti unici (13 ricette)
Le dosi delle ricette sono state pensate per una famiglia di quattro-sei persone, ma, come sostengono gli autori, sono solo indicative perché dipendono dal numero e dall’età dei bambini.
Io mangio come voi.
63 ricette gustose per mangiare bene da 6 mesi a 99 anni
a cura dell’Unità per la Ricerca sui servizi sanitari dell’ospedale materno infantile Burlo Garofolo
Terre di Mezzo, 2014
pp 88, euro 9,90
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