L’umeboshi è un tipico condimento della cucina giapponese ricavato dai frutti dell’ume (Prunus mume): di colore bruno-arancione, ricchi di acido citrico e raccolti quando non sono ancora maturi, vengono conservati in una salamoia tinta di rosso dalle foglie di una varietà dell’erba aromatica shiso.
Dal sapore acidulo e salato le umeboshi (comunemente chiamate “prugne” in occidente, ma in realtà molto più simili alle albicocche) in Giappone vengono consumate sia crude sia cotte, insieme al riso bianco, ma entrano anche in ricette più complesse e vengono usate per preparare salse e condimenti. Il sapore è molto intenso e, confesso, non è tra i miei preferiti.
Le umeboshi possiedono varie proprietà curative: stimolano la digestione e disinfettano il tratto intestinale, disintossicano il fegato e contrastano la nausea da movimento e in gravidanza.
In commercio si trovano anche l’agro di umeboshi, acidulato derivato dalla fermentazione delle ume, che nei condimenti sostituisce insieme sale e aceto, e la purea di umeboshi.
Ecco un paio di ricette con l’umeboshi per provarne il sapore e la versatilità. Per sei sandwich di umeboshi abbiamo bisogno di 12 fette di pane, 3 umeboshi, 3 rapanelli (tagliati a pezzetti), 6 foglie di insalata verde (tagliata finemente). Procedete così per la preparazione: rimuovete i noccioli delle umeboshi e riducete in pasta la parte della polpa, quindi mescolatela con i rapanelli e le foglie di insalata; infine spalmate il composto su due fette di pane.
Un’altra ricetta è quella delle frittelle di umeboshi. Questi gli ingredienti: 6 umeboshi, 1 uovo sbattuto, farina, pane grattugiato. La preparazione è molto semplice: mettete le umeboshi a bagno per un’ora in acqua calda, quindi toglietele dall’acqua, lasciatele e scolare e poi cospargetele di farina, quindi passatele nell’uovo sbattuto e nel pane grattugiato e friggetele.
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