La noce moscata – il cui nome scientifico è Myristica fragrans – è il seme di un albero originario delle isole Molucche (Indonesia) che, debitamente essiccato al sole, viene utilizzato in diversi modi in cucina (nel video in apertura di post c’è tutto il ciclo produttivo della noce moscata).
È ideale su besciamella, fonduta, frutta cotta, spinaci (anche con la ricotta per riempire i ravioli o altri tipi di pasta), purè di patate o per arricchire il punch e il vin brulè (in quest’ultimo caso vengono sfruttate al meglio le proprietà corroboranti, digestive, antisettiche della noce moscata). Una nota: è sempre bene usare la noce moscata grattugiata al momento perché il suo aroma si perde facilmente.
Della noce moscata non si butta via niente, potremo dire. Infatti il rivestimento carnoso che ricopre il seme (la buccia, insomma) viene utilizzato per produrre il macis che ha un sapore molto più delicato della noce moscata (ed è anche più difficile da trovare, anche se, nei negozi specializzati, è presente sia sotto forma di pezzi che in polvere – meglio prendere, comunque, i pezzi da ridurre in polvere alla bisogna). Il macis è uno dei componenti del garam masala, ma lo si può usare anche per aromatizzare la frutta cotta, i dolci e la carne.
Se volete provare due ricette interessanti, vi consiglio il pollo alla salsa dolce di soia per la noce moscata e il polpettone all’aroma di macis per la “scorza”.
Le proprietà della noce moscata
La noce moscata ha molte proprietà. Tralasciamo quelle afrodisiache che, come ben sapete, spesso sono solo legate a credenze e non a effettivi riscontri.
La noce moscata ricca di sali minerali, come rame, potassio, calcio, ferro, manganese, zinco e magnesio. È anche ricca di vitamine del gruppo B e contiene vitamina C, acido folico e vitamina A, oltre a numerosi flavonoidi antiossidanti (tra cui il betacarotene, considerato essenziale per il mantenimento di una buona salute).
La noce moscata è nota anche per le sue proprietà depurative: è coadiuvante del fegato e dei reni nell’eliminazione delle tossine. Può prevenire la formazione dei calcoli ai reni.
Fate attenzione, comunque: la noce moscata va usata in piccole dosi, dal momento che in dosi elevati può causare mancanza di concentrazione, palpitazioni e aumento della sudorazione. Una dose di assunzione superiore ai 5 grammi può provocare avvelenamento e tra i 10 e i 20 grammi sonnolenza, allucinazioni visive e anche la morte.
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