Ne L’econnivoro. Manuale di resistenza alimentare, Massimo Andreuccioli espone una sua idea che, siamo certi, non piacerà a vegetariani e a vegani ma, allo stesso tempo, potrà rendere gli “onnivori” più consapevoli di quello che mettono nel piatto. Scrive Andreuccioli:
La dicotomia vegano-vegetariano etico, responsabile e consapevole e onnivoro-carnivoro ignorante, sprovveduto e cieco, sarà superata grazie a un atteggiamento, generale e più diffuso, di maggiore consapevolezza, non è detto, infatti, che chi mangia carne non possa esigere un maggiore rispetto verso gli animali, verso la propria salute, verso la salute dell’ecosistema.
L’autore si sofferma, come dice il titolo, sugli econnivori, vale a dire coloro che, pur optando per un consumo equilibrato, non vogliono rinunciare alla carne, ma non vogliono più mangiare quella prodotta nelle fabbriche del sangue degli allevamenti industriali. Desiderio degli econnivori è, quindi, nutrirsi in maniera ecologica, anche di carne e pesce, ma provenienti da quegli animali che hanno vissuto una vita il più possibile libera, dignitosa, naturale. In pratica, gli econnivori non vogliono più che il loro cibo rappresenti una minaccia per il loro organismo e per l’organismo terrestre: vogliono continuare a mangiare carne di animali, non più carne di malati terminali.
A rigor di logica, dobbiamo dire che la dicotomia tra veg ed econnivori si pone su piani diversi: mentre questi ultimi si preoccupano del fatto che l’essere umano si nutra bene e con carne di qualità, i veg spostano l’accento sull’alterità, chiedendosi dove sia la dignità di una vita che nasce al solo scopo di essere uccisa e poi messa in tavola e questa è una domanda da porsi anche nel caso in cui tra la nascita e la morte dell’animale c’è una buona qualità di vita.
Tornando al saggio di Massimo Andreuccioli, lo stesso autore ci dice come ha visto la luce:
Caro lettore, questo libro nasce da un’intuizione, da un moto del cuore più che da una serie di conoscenze scientifiche; ho avuto un’idea e ho cercato di trasformarla in un’azione diretta e consapevole. Ho deciso di sollevare il coperchio e scoprire i segreti che si nascondono dietro una bistecca, un coscio di pollo, un trancio di tonno o in un qualsiasi altro alimento di origine animale che, ogni giorno, arriva sulla nostra tavola, sotto i nostri occhi, tra i nostri denti e poi, giù, in fondo al nostro stomaco. Questo è il risultato.
Un testo che è senza dubbio utile per riflettere su quello che finisce nel nostro piatto: e sappiamo bene tutti che il porsi delle domande è sempre l’inizio per qualcosa di nuovo. Utile, a tal proposito, la guida per regione di mercati biologici e produttori che vendono direttamente prodotti econnivori.
Massimo Andreuccioli
L’econnivoro. Manuale di resistenza alimentare
Edizioni Ultra, 2014
pp. 192 – euro 14,00
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