La cucina molecolare di Massimo Bottura in che cosa consiste? Tempo fa vi avevamo già proposto alcune ricette di cucina molecolare e ricordiamo tutti un servizio di Striscia la Notizia proprio contro lo chef modenese, oltre che contro lo chef spagnolo Ferran Adrià: dalle indagini delle autorità competenti nel ristorante dello chef italiano non è comunque emerso nulla di quello che veniva imputato dagli inviati di Striscia la Notizia.
Ma cos’è la cucina molecolare? Se la tradizionale cucina molecolare propone metodi e tecniche di cottura molto particolari, precisissime e che non consentono di uscire dal tracciato, ecco che quella di Massimo Bottura, invece, reinterpreta in chiave moderna e “alternativa” non solo ingredienti tipici della tradizione gastronomica modenese e piatti che hanno fatto la storia sulle nostre tavole, ma riesce anche a proporre i piatti come se fossero delle vere e proprie opere d’arte.
La tradizione gastronomica, quella che rimane nel cuore di tutti noi e che ci rimanda alla memoria ricordi di infanzia, di famiglia, di storia e di appartenenza, rivivono nel ristorante di Massimo Bottura grazie agli accostamenti particolari e alle tecniche di cottura complesse che derivano proprio dalla cucina molecolare. Come ad esempio il suo bollito non bollito, un classico secondo piatto di carne che non viene cotto in acqua, non perde tutte le sue peculiarità e non viene servito con delle salsine per avere un sapore più gradevole. Semplicemente viene cotto sottovuoto a basse temperature, con tempistiche davvero impressionati: si parla di 30 ore di cottura.
Per Massimo Bottura la cucina non è solo tecnica e precisione, come vorrebbe la cucina molecolare e le sue tecniche di cottura, ma è comunque arte e creatività. E i suoi piatti rispecchiano pienamente questa filosofia.
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