Stare a tavola è un’attività seria: è importante per la famiglia, che vi si ritrova a fine giornata per raccontarsi le proprie esperienze o almeno in occasione delle feste comandate; è divertente con gli amici che non si vedono da tanto, ma anche con gli altri, perché è un modo ‘gustoso’ di frequentarsi; ha un suo spazio anche nel lavoro perché di pranzi e cene aziendali è pieno il mondo, infine non ricordo chi, ma qualcuno ha sicuramente detto che a tavola si sono prese decisioni vitali, di quelle da cui dipende il futuro di migliaia di persone, si sono innalzati e poi caduti addirittura imperi.
Insomma: pranzi, cene e colazioni scandiscono spesso i momenti più importanti della nostra vita (non ci si mette forse a tavola con parenti e amici dopo il rito nuziale?) sono luoghi di aggregazione, terreno di conquiste, confessionali a volte, perché a tavola – è innegabile – si conoscono meglio le persone, ci si rilassa e spesso ci si lascia andare a qualche confidenza in più… d’altronde “in vino veritas”, dicevano i romani.
Del potere magnetico di una tavola apparecchiata si è naturalmente accorto anche il cinema, che ha rappresentato sul grande schermo pranzi e cene ad ogni latitudine e in ogni epoca, utilizzando l’ambientazione mangereccia proprio come si fa nella vita: per decisioni importanti, chiacchiere tra amici e avances… ecco, quindi, di seguito, una carrellata di film a tema.
Colazione da Tiffany
La trasposizione cinematografica di questo classico di Truman Capote ha segnato la consacrazione definitiva dell’icona Audrey Hepburn, proiettandola direttamente dagli anni Sessanta (questo film è del 1961) fino alle magliette, alle borse e a ogni sorta di gadget che ai giorni nostri ospita la sua faccia. Holly è una provinciale che si trasferisce a New York con uno scopo preciso: sposare un milionario. Per conoscerlo frequenta ogni sorta di feste nella città che conta, e ogni mattina prima di tornare a casa non manca mai di fare colazione con caffè e brioche davanti alle vetrine della famosa gioielleria newyorchese, che per lei rappresenta il simbolo di tutto quello che vuole diventare. Quando però il matrimonio con un milionario messicano sfuma, non può che rifugiarsi tra le braccia di Paul, il suo spiantato vicino di casa che, però, la ama davvero…
Il pranzo di Babette
Babette è una ex cuoca parigina che per 14 lunghi anni viene ospitata in un piccolo villaggio della Danimarca dalle figlie di un pastore protestante che era stato molto buono con lei. Quando vince un’ingente somma alla lotteria, tutti pensano che se ne andrà, invece la spenderà tutta per ammannire un pranzo sopraffino per 12 commensali, proprio in ricordo del pastore. Uno dei piatti forti di questo pranzo davvero speciale sono le famose quaglie en sarcophage, cioè ripiene e poi in crosta di pasta sfoglia.
Il pranzo della domenica
Franca è una madre ossessiva, che obbliga ogni domenica le tre figlie sposate ad andare a pranzo da lei con mariti e figli al seguito. La routine si ripete finché la donna non si rompe un femore e viene ricoverata in ospedale, dove, accudita dalle figlie, vengono a galla convenzioni, frustrazioni e vecchi rancori. È un film sulla famiglia (e sul cibo) questo tentativo serio di Carlo Vanzina che nel girarlo ha ammesso di essersi in parte ispirato ai pranzi della domenica di casa sua, quando, da buona famiglia romana, si mangiavano gli gnocchi al semolino.
Il pranzo di Ferragosto
È un piccolo gioiello del cinema degli ultimi 10 anni, questo film che vede al suo debutto sul grande schermo un’attrice di ben 90 anni. Delicato e un po’ triste, propone diversi spunti di riflessione, dalla solitudine degli anziani che in estate spesso vengono ‘parcheggiati’, ai figli che non crescono mai fino in fondo. È la storia, infatti, di Gianni, mammone disoccupato che si occupa a tempo pieno – e suo malgrado – dell’anziana madre, una nobile decaduta con cui vive al centro di Roma, ma senza una lira. Per estinguere tutti i debiti condominiali, si vedrà costretto ad accettare la proposta ‘indecente’ dell’amministratore: ospitare in casa la madre per Ferragosto, in modo che lui possa andare in vacanza con il resto della famiglia. Assieme alla madre, però, arriva anche l’arzilla zietta e la mamma del dottore che gli aveva sempre fatto visite e ricette gratis. Per le quattro vecchiette Gianni improvvisa un pranzo di tutto rispetto: la pasta al forno e il pesce con le patate.
Un the con Mussolini
Franco Zeffirelli firma una parziale autobiografia con questo film ambientato nella Firenze d’epoca fascista. Luca è un bambino che viene affidato dal padre alle cure di un circolo di donne britanniche, innamorate dell’Italia e della sua cultura, ma che non hanno perso la consuetudine del the pomeridiano. Durante la guerra loro vengono internate a San Gimignano; lui viene spedito dal padre in Austria affinché diventi un buon nazista, ma tornerà antifascista e deciso a liberare le sue ‘madri’.
La cena dei cretini
Questo spassoso film francese ha dato adito a molti remake e sequel: il più noto è certamente l’americano “A cena con un cretino”. Nella Parigi bene di fine anni Novanta si diffonde una moda crudele: organizzare cene alle quali ogni commensale deve invitare un cretino di prima categoria, che naturalmente verrà preso in giro tutta la sera assieme agli altri, senza accorgersene. Tutto scorre tranquillamente finché un mercoledì qualunque arriva a tavola François, contabile al ministero delle Finanze francese e appassionato di modellini…
La cena per farli conoscere
Nel 2006, Pupi Avati torna con questa pellicola sulla nostalgia struggente con un cast di tutti bravi attori, a partire dal protagonista interpretato da Diego Abatantuono: è Sandro, un attore al crepuscolo che non ha mai sfondato veramente e che si ritrova con tre figlie da altrettante donne che aveva abbandonato per seguire il suo sogno di fare cinema. Una vigilia di Natale le figlie organizzano una cena a casa di una di loro per fargli conoscere una donna colta e raffinata, appassionata delle sue performance sul grande schermo.
La cena
In un ristorante di Roma, sotto l’occhio attento della padrona Flora si alternano 14 situazioni diverse che si svolgono ad altrettanti tavoli della sala. Ci sono fidanzati distratti, turisti orientali, uomini d’affari, figli che vorrebbero fare una confessione e perfino una festa di compleanno. Ettore Scola li mette tutti insieme, in un’unità di tempo e di luogo, come un fritto misto, che guarda caso è proprio una specialità della cucina romana.
Cena tra amici
Siamo di nuovo in Francia. Vincent va a cena dalla sorella Elizabeth e dal cognato Pierre, ma sono invitati anche l’amico di tutti e di sempre, Claude, e la moglie di Vincent, Anne, che è incinta ed è in ritardo. Solite chiacchiere tra amici davanti a una cena in stile marocchino, ma la situazione si complica quando – per scherzo – Vincent rivela a tutti che il nascituro si chiamerà Adolph, proprio come Hitler… classica commedia alla francese in cui l’azione procede attraverso i dialoghi, brillanti e ben studiati, tanto che di confessione in confessione si scopre addirittura che l’amico Claude – che tutti credevano omosessuale – è in realtà da anni l’amante della madre di Vincent ed Elizabeth.
Indovina chi viene a cena?
Cult della commedia d’oltreoceano, due Oscar mancati (alla favolosa Catherine Hepburn, ma forse ancora di più all’indimenticabile Spencer Tracey, qui al suo ultimo film: morì pochi giorni dopo la fine delle riprese) Indovina chi viene a cena? è stato oggetto di riscritture e rivisitazioni. Questo è però l’originale: Joanna, figlia di una coppia democratica e progressista di San Francisco, torna a casa per presentare il fidanzato ai propri genitori, ma quando questi scoprono che si tratta di Prentice, promettente medico nero – siamo negli Usa degli anni ’60 – madre e padre devono rimettere in discussione tutti i valori in cui hanno sempre pensato di credere.
Una cena quasi perfetta
Una black comedy ambientata a tavola ancora non c’era capitata… cinque amici americani di estrema sinistra invitano a cena un camionista, che si rivelerà essere un ultranazionalista convinto. La conversazione degenera e il camionista viene accidentalmente ucciso. Per non incorrere in conseguenze legali, i 5 amici lo seppelliscono in giardino e decidono di non pensarci più, ma poi il piano diabolico si fa strada nella mente di ognuno di loro: invitare ogni sabato a cena un personaggio con idee estreme e opposte alle loro, provare a fargliele cambiare, e in caso non vi riescano, ucciderlo con un brindisi a base di arsenico…
Foto | Anders Palovaara
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