L’impegno di Massimo Bottura nel sociale non accenna a fermarsi. Dopo aver creato, con gli scarti alimentari di Expo 2015, una zuppa che è diventata in men che non si dica l’esempio lampante della sua attenzione nella lotta contro lo spreco alimentare ed avere ideato una serie di refettori pensati per offrire pasti gratuiti alle persone in difficoltà, lo chef decide oggi di firmare una bottiglia del pregiato Whisky The Dalmore, che verrà venduto all’asta da Sotheby’s durante la prossima primavera.
L’intero ricavato andrà in beneficienza all’associazione no profit Food For Soul, che lo chef ha aperto con la moglie Lara Gilmore e che ha come principale obiettivo quello di combattere lo spreco alimentare e la fame nel mondo. L’asta avverrà presso la famosa casa d’aste Sotheby’s. Insieme alla bottiglia verrà messa in palio una cena per due persone all’Osteria Francescana, tre stelle Michelin. Ci sarà tempo dal 25 aprile al 9 maggio.
Protagonista dell’asta sarà la bottiglia Anima, unico esemplare al Mondo e con all’interno il Whisky invecchiato di 49 anni, oggetto della collaborazione tra lo chef tristellato e la distilleria scozzese nella persona di Richard Paterson, con il quale Bottura afferma di essersi trovato fin da subito sulla stessa lunghezza d’onda e come, del resto, conferma lo stesso Maestro distillatore:
Bottura, lo ricordiamo, è il proprietario dell’Osteria Francescana di Modena arrivata, nel 2016 e nel 2018, al primo posto nella lista dei The World’s 50 Best Restaurants. Bottura non è nuovo a sfide gastronomiche: questa volta dà prova della sua estrosità con un prodotto che di certo non è vicino alla tradizione italiana.“L’approccio di Bottura, che destruttura per ricreare accostamenti alimentari audaci è molto simile al mio modo di fare i whisky. L’unione delle nostre passioni mi ha permesso di creare un whisky audace, diverso, pieno di calore e assolutamente indimenticabile”.
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