I disturbi digestivi dei bambini possono essere legati anche al lievito, che si tratti di malassorbimento, oppure di vere e proprie intolleranze e addirittura allergie. A volte, però, queste sono difficili da distinguere perché i sintomi sono più o meno gli stessi: gonfiore intestinale, stipsi (ma anche, al suo opposto, diarrea), bruciori di stomaco, fino ad arrivare a quelli ancora più generici come spossatezza, nervosismo, difficoltà a riposare.
La buona notizia, però, è che in genere sono sintomi transitori: per farli cessare, cioè, sarà sufficiente eliminare questi alimenti dalla propria alimentazione, almeno per 15 giorni (in modo da chiarire la causa) e poi, via via reintrodurli, quando possibile.
Ok, ma esattamente quali alimenti sono da evitare? In genere, quando si parla di intolleranza al lievito, questa riguarda il lievito di birra, contenuto in pane, pizza, focacce, grissini, torte, biscotti e prodotti da forno in generale, ma attenzione anche a birra, vino, sidro, spumante, formaggi fermentati come l’emmenthal o il taleggio, panna acida, salsa di soia, aceto, frutta secca, dadi da brodo e perfino i funghi
Da evitare, quindi, anche il lievito madre e i prodotti in genere a lievitazione naturale, mentre è consentito il lievito chimico, che spesso nelle etichette è indicato come “polvere lievitante” e a volte permette di mangiare biscotti e dolci industriali che altrimenti sarebbero vietati. Oltre alla dieta, però, ecco un paio di consigli naturali utili a stare meglio: fate uso abbondante di fermenti lattici e assumete echinacea, utile per sfiammare la mucosa intestinale.
Foto | matt kornatz
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