Quando pensiamo al pranzo del 25 ci vengono in mente tanti antipasti deliziosi, alla vista e al palato, il brodo con i tortellini o la lasagna (a seconda delle abitudini) invece tra le ricette di Natale più difficili da reperire quando si vuole un pizzico di originalità, ci sono i secondi piatti.
Dopo una vigilia interamente di magro, obbligatoria è la carne: di tradizione ci sarebbe un bel bollito misto (visto che avete fatto i tortellini…), oppure lˈagnello (se non siete troppi potete lanciarvi sulle costolette panate magari con qualche erba e spezia e fritte), ma un bellˈarrosto da preparare prima spesso è quello che ci vuole.
Mia madre questˈanno ha scelto la ricetta toscana del coniglio porchettato da servire con patate novelle, ma io non sottovaluterei una squisita arista di maiale, da cuocere con il latte o con agrumi e finocchio e magari da accompagnare con un contorno di verdura cotta arricchita di pinoli e uva passa.
A proposito di frutta secca, ottima idea anche gli arrosti di vitella o manzo con le castagne o le prugne secche che fanno tanto Natale assieme ai datteri e alle albicocche disidratate, oppure lanciatevi sulla tradizione americana di cui avevamo già parlato, preparando un tacchino farcito. Eviterei, invece, il pollo, che trovo una carne troppo povera a Natale; sì, invece, tra le carni bianche, alla faraona, da cucinare in forno, oppure alla raffinatissima anatra.
Foto ǀ Stéphanle Kilgast
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