Depurativa, Lassativa, addirittura ipoglicemizzante: sono innumerevoli e benefiche le proprietà della cicoria selvatica, sì, proprio quella che trovate a bordo strada durante le vostre passeggiate in campagna. Ricca delle vitamine B, C, K e P, è considerata da alcuni un diuretico o addirittura un purgante naturale; è infondata, invece, la credenza che un uso prolungato possa danneggiare gli occhi.
Se non siete così fortunati da vivere fuori porta, potete acquistarla al mercato, lavarla molto bene e consumarla a piacere, senza cuocerla troppo, perché è da croccante che la cicoria dà il meglio di sé, mantenendo quel saporino amaro che tanto la caratterizza e che è apprezzato dai suoi estimatori e criticato, invece, dai detrattori.
“La morte sua”, come diciamo a Roma, è ripassata in padella con uno spicchio d’aglio e un peperoncino, ma è una verdura molto versatile: provatela sminuzzata e cotta in umido come condimento della pasta, oppure accostatela a salsicce e formaggi molli come ripieno di gustose torte salate e non ve ne pentirete. Se invece siete a dieta, non mancate di aggiungerla a zuppe e minestroni.
Ideale da utilizzare negli sformati, è buonissima gratinata o “strascinata”, come la fanno in Puglia, e come accompagnamento di legumi quali fagioli e ceci. Un paio di varianti molto comuni anche da noi sono la catalogna e la belga, che potete impiegare più o meno negli stessi modi della cicoria selvatica, con un’unica raccomandazione: evitate di usarla al posto del caffè.
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