Ricette
Kimbap, il sushi coreano
Il kimbap è un piatto coreano a base di riso, molto facile da fare e con pochi ingredienti. Ecco la ricetta semplice da creare in cucina.
Ogni cultura ha le proprie peculiarità in fatto di gastronomia e oggi prepariamo una variante del sushi (ma attenzione a non chiamarla così o i coreani si arrabbieranno moltissimo), davvero sfiziosa. Stiamo parlando del kimbap o gimbap. Questo prodotto tipico ha come ingredienti base il riso avvolto in un alga e poi farcito con diversi ingredienti. Viene del tutto naturale quindi chiamarlo sushi coreano ma in realtà tra le due ricette ci sono alcune differenze.
La ricetta originale prevede spinaci, carote, frittata, cetriolo e danmuji, il daikon giallo fermentato onnipresente nelle ricette del paese.Per arricchire il piatto potete usare carne o pesce: la versione più diffusa è quella con la carne in scatola (noi abbiamo utilizzato il prosciutto), ma anche con il tonno otterrete un piatto molto saporito. Vediamo tutti i passaggi, le varianti e l’origine di questo piatto che abbiamo imparato a conoscere anche grazie a Squid Game.
Ingredienti
Per il riso
- Riso per sushi – 400 g
- Acqua – 450 g
- Olio di semi di sesamo – 1 cucchiaio
- Sale fino – 1 cucchiaino
Per il gimbap
- Alga nori – 4 fogli
- Prosciutto cotto – 1 fetta spessa 0,5 cm
- Carote – 1
- Cetrioli lunghi – 1
- Uova – 3
- Daikon in salamoia – 4 strisce
- Spinaci freschi – 200 g
- Olio di semi di sesamo – q.b.
- Semi di sesamo – q.b.
Preparazione
Come preparare la ricetta del kimbap
Per prima cosa, lavate il riso sotto acqua fredda a più riprese, fin quando l’acqua non risulta pulita.
Trasferitelo poi in una pentola e coprite con l’acqua prevista dalla ricetta. Portate a bollore con il coperchio quindi abbassate la fiamma e cuocete per 10 minuti. Tutta l’acqua dovrà essersi assorbita. Spegnete la fiamma e lasciatelo riposare per 5 minuti con il coperchio.
Condite il riso mentre è ancora caldo con l’olio di semi di sesamo e il sale quindi mettetelo da parte e dedicatevi agli altri ingredienti.
Sbollentate gli spinaci in acqua salata per un paio di minuti, giusto il tempo che si inteneriscano quindi conditeli con un cucchiaino di olio di sesamo e i semi di sesamo e tenete da parte.
Sbucciate la carota, tagliatela a julienne e ripassatela in padella per 2-3 minuti con un filo di olio. Dovrà ammorbidirsi pur mantenendo la sua consistenza croccante.
Sbattete le uova in una ciotola aggiungendo un pizzico di sale e cuocetele in una padella leggermente oliata in modo da ottenere una frittata molto sottile. Una volta pronta, fate raffreddare e tagliate a striscioline.
Sbucciate anche il cetriolo e tagliatelo della medesima dimensione delle carote. Tagliate a strisce anche il prosciutto (se trovate la carne in scatola ripassatela in padella e tagliatela a bastoncini).
Ora non resta che assemblare il gimbap. Adagiate sul tappetino per sushi un foglio di alga e copritela con il riso formando uno strato di circa mezzo centimetro. Lungo il lato più lontano da voi lasciate una striscia di 1 cm senza nulla: vi servirà per chiudere più facilmente il rotolino. Per evitare che il riso si attacchi alle mani tenetele sempre umide.
Adagiate poi tutti gli ingredienti della farcitura ben vicini tra loro non dimenticandovi, oltre quelli che abbiamo appena preparato, il daikon in salamoia.
Aiutandovi con il tappetino arrotolate ben stretto. Inumidite la striscia di alga lasciata vuota e chiudete, sigillando. Procedete allo stesso modo per gli altri. Trasferiteli in frigorifero per almeno 30 minuti prima di tagliarli e servirli.
Ecco una videoricetta molo simile alla nostra per farvi un’idea di come procedere. È davvero molto semplice soprattutto se, come vi abbiamo consigliato, utilizzerete l’apposito tappetino per sushi.
Varianti
Oltre alla carne in scatola, che noi abbiamo sostituto con il prosciutto cotto perché più semplice da trovare, potete utilizzare dei würstel di pollo tagliati in quattro e ripassati in padella. Non è raro poi trovare il gimbap con il tonno. Per un solo roll di tonno mescolate una scatoletta di tonno sgocciolato con un cucchiaio di maionese e utilizzatelo insieme agli altri ingredienti.
Per un kimbap vegetariano o vegano tagliate a bastoncini del tofu e rosolatelo in padella con salsa di soia e olio di sesamo. In alternativa utilizzate solo la componente vegetale. Come per il sushi giapponese, anche in questo caso potete dare sfogo alla fantasia con gli abbinamenti che preferite. Tra le più apprezzate (e insolite) c’è quella con il kimchi, il cavolo fermentato.
Se non riuscite a trovare il riso per sushi potete utilizzare il Vialone nano a chicco corto, molto ricco di amido e adatto a questo genere di ricette.
Conservazione
Una volta provati questi kimbap coreani, non potrete più farne a meno. Potete prepararli in cucina in tutta facilità e conservarli in frigo per massimo 1 giorno.
Origine e storia
Il kimbap è noto anche con il nome di gimbap, nato dall’unione di due parole coreane: gim, che indica tutta una categoria di alghe commestibili, e bap, che indica invece diverse tipologie di riso cotto. La parola compare per la prima volta nel XX secolo quindi si tratta di una preparazione relativamente recente.
Districare i nodi della matassa per quanto concerne l’origine del piatto in sé però non è altrettanto semplice. Una prima teoria afferma che il gimbap è da sempre presente, seppur in forme diverse, nella cucina coreana. Altri sostengono però che nacque in seguito alla dominazione nipponica del paese avvenuta nei primi del ‘900. A suffragio di questo il primo nome dato al piatto: norimaki.
Solo in seguito a un’operazione di “purificazione” della lingua coreana venne introdotto kimbap o gimbap. Sebbene poi nell’aspetto ricordi i maki giapponesi, la variante coreana se ne differenzia sotto almeno due aspetti:
- Condimento: il riso in Corea viene condito con olio di semi di sesamo e non aceto di riso;
- Ingredienti: la farcitura è molto più ricca nella versione coreana;
- Dimensione: per via dell’abbondanza di ingredienti si ha un roll di diametro decisamente più grande servito però a fette più sottili proprio per renderlo più semplice da gustare.
A seconda poi degli ingredienti, il sushi coreano può assumere nomi diversi:
- Chungmu gimbap: piccoli rotoli di riso non conditi, serviti con insalata piccante di calamari e kimchi di ravanello. Nati per evitare il deterioramento dei ripieni in estate, sono diventati popolari negli anni ’70 a Seul.
- Mayak gimbap: piccoli gimbap ripieni di carote, spinaci e danmuji, con semi di sesamo e salsa di soia e senape. Il nome, che significa “droga”, allude al sapore irresistibile.
- Samgak gimbap: triangolari, ispirati agli onigiri giapponesi, hanno ripieni vari come tonno, pollo piccante o bibimbap. Introdotti nel 1991, hanno rivoluzionato le vendite nei minimarket.
- Nude gimbap: simili ai California Roll, con riso all’esterno e ripieno a contatto con l’alga.
Oggi il gimbap è il piatto per eccellenza dei pranzi al sacco, consumato durante i pic nic, le gite fuori porta e gli incontri sportivi.